Dai voti ai giudizi: facciamo il punto


A maggio 2020 viene approvato in VII commissione Istruzione pubblica, beni culturali al Senato l’emendamento della senatrice Vanna Iori al Decreto scuola, emendamento che modifica la valutazione degli studenti della scuola primaria (passando dai voti ai giudizi sintetici).

In sede di conversione del Decreto Legge 8 aprile 2020, n. 22 (consultabile in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.93 del 08-04-2020) nella Legge 6 giugno 2020, n. 41 all’articolo 1 viene aggiunto un comma (il 2-bis) che recita

In deroga all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, dall’anno scolastico 2020/2021, la valutazione finale degli apprendimenti degli alunni delle classi della scuola primaria, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle indicazioni nazionali per il curricolo e’ espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento, secondo termini e modalita’ definiti con ordinanza del Ministro dell’istruzione

Ovviamente, con questa norma, non viene modificata in alcun modo la valutazione intermedia (quella che viene normalmente indicata come quadrimestre) che resta disciplinata ai sensi dell’articolo 2, comma 1 del Dlgs 62/2017 cioè con votazione in decimi.

Durante l’esame del decreto Agosto la Commissione Bilancio del Senato approva l’emendamento 32.9 (testo 2) che tra le altre cose recita.

Dopo il comma 6, aggiungere il seguente:
«6-bis. All’articolo 1, comma 2-bis, del decreto-legge 8 aprile 2020, 1.22, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n. 41, le parole: ”valutazione finale”, sono sostituite dalle seguenti: ”valutazione intermedia e finale”.

Quindi, dal 13 ottobre 2020, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 13 ottobre 2020, n. 126 recante “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” (in cui l’articolo 32, comma 6 sexies estende il giudizio descrittivo anche alla valutazione periodica degli apprendimenti) la normativa prevede la valutazione con giudizi descrittivi anche a metà anno.

il 4 dicembre 2020 viene firmata l’Ordinanza n. 172 che completa i passaggi per normare la valutazione intermedia e finale nella scuola primaria.

L’ordinanza riporta quattro livelli di giudizio

Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.
Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.
In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.

Da notare che, anche se i livelli sono costruiti “in coerenza con i livelli e i descrittori adottati nel Modello di certificazione delle competenze” e hanno la struttura di una rubrica di valutazione, per compilare i giudizi intermedi non si lavorerà sulle competenze ma su obiettivi e traguardi:

Nel curricolo di istituto sono individuati, per ciascun anno di corso e per ogni disciplina, gli obiettivi di apprendimento oggetto di valutazione periodica e finale. Gli obiettivi sono riferiti alle Indicazioni Nazionali, con particolare attenzione agli obiettivi disciplinari e ai traguardi di sviluppo delle competenze.

Articolo 3, Comma 6 dell’Ordinanza 172 del 4/12/2020

Quindi – per scendere nel concreto – cosa bisogna fare? La modalità più pratica potrebbe essere: riprendere il curricolo di istituto, individuare in questo documento per ogni anno, disciplina per disciplina, gli obiettivi su cui si è lavorato nell’ultimo periodo, e provare a riconoscere per ogni alunno il livello con cui è in grado di operare rispetto a quell’obiettivo.

Il MIUR ha attivato un sito dedicato per accompagnare gli insegnanti a implementare il nuovo impianto valutativo nella scuola primaria. In particolare la sezione delle Domande e risposte offre degli spunti di riflessione interessanti. In particolare le domande 9 e 10

La domanda 9 ci porta a come risolvere l’urgenza dell’utilizzo di questo modello di valutazione nel primo quadrimestre del corrente anno scolastico (2020/21) e l’indicazione del Ministero è:

Per il primo quadrimestre di quest’anno scolastico le Istituzioni Scolastiche possono correlare i livelli di apprendimento direttamente alle discipline. Gli insegnanti possono determinare i livelli anche in coerenza con le valutazioni in itinere già effettuate.

Quindi – limitatamente a al primo quadrimestre dell’anno scolastico 2020/21 – si possono usare le prove già effettuate come strumento di raccolta di informazioni per la valutazione e non si devono elencare tutti gli obiettivi di ogni disciplina (ognuno col suo livello di acquisizione) ma basta un giudizio sintetico per ogni materia.

La domanda 10 ci porta con lo sguardo al lavoro da fare subito dopo. Alla domanda: “Indicando tutti gli obiettivi di apprendimento, il documento di valutazione rischia di essere eccessivamente voluminoso. Quali soluzioni possibili?”. La risposta fornita dal Ministero è molto chiara:

Nel documento di valutazione, come precisato dalla normativa, vanno inseriti gli obiettivi significativi oggetto di valutazione.

Questo vuol dire che ogni Istituto deve lavorare sul suo curricolo per individuare gli obiettivi significativi di ogni anno. Si aggancia qui la questione posta dalla domanda 14 : “Gli obiettivi di apprendimento da inserire nella scheda di valutazione vanno concordati a livello di team della singola classe o per classi parallele d’Istituto?”. Anche qui l’indicazione è chiara e permette di adattare il lavoro alla complessità organizzativa di ogni singolo istituto:

Sono possibili entrambe le soluzioni. Dipende dalla situazione reale della singola istituzione scolastica.

L’importante – potremmo dire – è che da gennaio in poi ogni docente abbia chiaro su quali obiettivi vuole lavorare nel secondo semestre con ogni gruppo classe. Allora forse riusciremo ad abbandonare una volta per tutte la logica del programma per passare davvero a un curricolo per competenze.


immagine di copertina di athree23 da Pixabay