Lo spazio che educa – Beate Weyland


Beate Weyland, Alessandra Galletti
Lo spazio che educa.
Generare un’identità pedagogica negli ambienti per l’infanzia
edizioni junior

Beate Weyland

Professore associato di Didattica presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano (sede di Bressanone).

Alessandra Galletti

Architetto e ha conseguito il Dottorato di ricerca in Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara.

La scuola dell’infanzia è sicuramente cambiata molto negli ultimi vent’anni e subirà ulteriori mutamenti nel prossimo futuro. L’attenzione sempre maggiore ai nuovi paradigmi d’apprendimento e all’influenza dello spazio sulle dinamiche educative sta rivoluzionando tutto il modo di fare e di stare nella scuola, dall’infanzia alla maturità. La richiesta pedagogica è quella di creare luoghi d’apprendimento piacevoli e stimolanti, che si prendano cura di chi li frequenta e ci trascorre molte ore della giornata. Edifici che siano vivaci luoghi d’incontro e di esperienza e che rispettino il bisogno di ciascuno di avere uno spazio dedicato e questo non solo per i bambini, ma anche per gli insegnanti e gli altri operatori scolastici. Il volume si pone come obiettivo quello di ragionare sull’ambiente didattico come lo specchio dell’atteggiamento educativo. Con la proposta di fare dello spazio un formidabile dispositivo pedagogico, s’intende accompagnare i lettori a scoprire la grande portata di quello che Loris Malaguzzi considerava il «terzo educatore» e comprendere quanto l’architettura scolastica sia anche, in sé, un fatto profondamente pedagogico. Per ritornare al senso profondo della relazione educativa e calibrarne la coerenza con l’organizzazione concreta dei luoghi per l’infanzia, il libro descrive i passi che si possono compiere per sviluppare un concetto pedagogico degli spazi. Si offrono alcune indicazioni di metodo per valutare la qualità di nove ambienti per altrettante attività nella scuola dell’infanzia e si presentano esempi virtuosi di progettazione educativa dello spazio promossi in un percorso di formazione della Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento. La sfida che vogliamo giocare è quella di fare della scuola, a partire dall’infanzia, un luogo dove fare cultura e dove stare bene insieme. L’obiettivo è quello di esplorare il rapporto tra pedagogia e architettura in termini di evoluzione costruttiva. Il traguardo sta nel generare identità e appropriazione dello spazio educativo.

dalla quarta di copertina

Interessante perché…

Aiuta a ripensare, con un approccio che integra lo sguardo del pedagogista e quello dell’architetto, spazi e organizzazione della scuola dell’infanzia