Progettare scuole – Beate Weyland, Sandy Attia


Beate Weyland, Sandy Attia
Progettare scuole.
Tra pedagogia e architettura
Guerini

Beate Weyland

Beate Weyland è docente di Didattica presso la facoltà di Scienze della formazione della Libera Università di Bolzano. Dal 2010 le sue ricerche si incentrano sul rapporto tra pedagogia e architettura e sull’innovazione della didattica in ambito scolastico.

Sandy Attia

Sandy Attia, architetto, dopo il conseguimento del master alla Harvard University fonda con Matteo Scagnol lo studio MoDus Architects a Bressanone. Lo studio ha ottenuto importanti riconoscimenti tra i quali il Premio speciale della giuria del premio Architetti Italiani 2013, il primo premio all’International 2013 Piranesi Award, il German Design Award 2014, e il Best architects 14. Tra i progetti più significativi di edifici scolastici ricordiamo il Polo scolastico Firmian a Bolzano (asilo nido, scuola materna, centro famiglia, scuola elementare e biblioteca di quartiere).

Le parole semplici e quotidiane che si usano quando si parla di scuola e di progettazione rivelano significati inaspettati che amalgamano i linguaggi specifici dell’architettura e della pedagogia: formazione, spazio, flessibilità, bellezza, innovazione si scardinano dai preconcetti e fanno da ponte tra i due mondi. A partire dalle parole impiegate dagli architetti, dagli insegnanti, dai genitori e dai testimoni privilegiati, intervistati durante la ricerca che questo volume presenta, si traccia il fil rouge di un vocabolario comune che descrive i diversi punti di vista, lasciando emergere argomenti di rilievo per il momento progettuale. La problematica dello sfasamento del tempo come fonte di tensione e sfida tra pedagogia e architettura nel percorso di trasformazione di una scuola, il tema del benessere legato alla bellezza della scuola come modalità per reinventare il legame tra tecnica e arte di vivere, infine gli elementi della coscienza e responsabilità, come strumenti pedagogici per rivoluzionare il modo di fare scuola, sono tutti fattori che influiscono sui processi decisionali. Progettare scuole è un processo di guarigione. È come dare risposta al bisogno di prendersi cura gli uni degli altri. Un terreno comune per dare forma a qualcosa di nuovo, il seme del futuro. Con questo libro apriamo il discorso su un atto creativo fiducioso e aperto al mondo che verrà.

dalla quarta di copertina

Interessante perché…

È uno dei pochi casi in cui pedagogia e architettura si incontrano e provano a parlarsi. Ed è fondamentale perché si arrivi ad avere scuole “belle” e funzionali da entrambi i punti di vista.